Fiori grandi, foglie, sottopiatti di lacca rossa, piatti in porcellana nera lucidi e squadrati, tovaglie monocromatiche, bacchette giapponesi e ceramiche dipinte a mano, sono questi i must to have che non possono mai mancare in una tavola in stile orientale.
L’oriente ispira meditazione, pace, quiete e a tavola è sinonimo di un’eleganza che si trasforma in armoniosa bellezza. Ci sono elementi made in Italy che possono ben fondersi ed adattarsi ad una tavola in stile orientale. In tal senso italiano e orientale si possono fondere, purché non manchino delle note caratteristiche irrinunciabili.
Cosa non può mai mancare su una tavola in stile orientale:
chiunque direbbe che non c’è tavola in stile orientale senza bacchette e questo è vero, anche se eliminare le posate è una forzatura non consigliabile. Non c’è tavola in stile orientale nemmeno senza fiori e ceramiche colorate.
Rispetto ai fiori in oriente si usa “prenderli in prestito dalla natura”, sarebbero quindi banditi i fiori comperati. Questa tradizione è difficile da rispettare per chi vive in città, soprattuto tenuto conto del fatto che i fiori scelti come addobbo di una tavola orientale devono essere grandi e colorati, vistosi e freschissimi.
Le tovaglie possono essere bianche o chiare oppure nelle nuance del rosso e sino alla porpora, anche il viola in tutte le sue sfumature si adattano bene all’atmosfera orientale.
Le ceramiche orientali hanno disegni e colorazioni caratteristiche, questa tipicità può ben essere portata in tavola nei piatti. Se il tovagliato è monocromatico, possibilmente in lino e chiaro, a esso sono opponibili sottopiatti in lacca rossa e sopra i piatti colorati.
Per una tavola in stile orientale i piatti possono essere neri e squadrati oppure possono essere in porcellana dipinta con disegni e fantasie giapponesi.
Le ceramiche giapponesi sono piacevolissime da vedere, spesso su di esse sono impressi complessi ricami fatti di micro geometrie. L’accostamento di detti piatti con sottopiatti in lacca rossa non è insolito perché la lacca, per materiale e per lucidità nel colore rosso vivo, fa risaltare il disegno dei piatti.
Per un mix di stili italo-orientale potete abbinare bicchieri colorati in vetro di murano, l’importante è non rompere mai la scelta cromatica, evitando contrasti di colori fuori dalla nuance prescelta.
Intorno ad una tavola in stile orientale ci si siede sempre in numero dispari. Non tutti sanno che in Giappone i numeri pari in tavola non sono beneauguranti. I servizi di piatti tipici giapponesi sono per 5 persone. Il numero dispari dei commensali richiama anche il concetto di asimmetria che in Giappone e in tutto l’oriente è di fatto importante.
L’oriente è la terra della calma, della concentrazione della spiritualità, in tal senso una cena il stile orientale non ammette un sovrannumero di commensali, frastuono o confusione, la tavola è dialogo e accoglienza, è incontro.
Un’importanza particolare va riconosciuta ai profumi. Su una tavola in stile orientale possono essere poste delle piccole ciotole con sapori e odori caratterizzanti, per esempio aceto, aneto, zenzero, alghe o sale di Guérande, tè giapponese.